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Cosa mi ha spinto a comprare Bitcoin?

Ho davvero acquistato Bitcoin con il mio portafoglio personale!



In questo articolo voglio spiegarti cosa mi ha spinto a farlo, che cosa mi aspetto da questo acquisto di Bitcoin e quanto del mio patrimonio ho destinato a questo acquisto. 

Quando si parla di Bitcoin e criptovalute in generale, è incredibile come chi segue i nostri contenuti si divida in due fazioni contrapposte.

Tra chi è sostenitore a spada tratta di tutto il mondo crypto, della decentralizzazione, del concetto di defies, di banking e tanto altro; e chi dall'altra parte vede una bolla che indiscutibilmente c'è ed è già in buona parte scoppiata, ma che soprattutto non vede un valore intrinseco in tutta questa innovazione, in questi 10.000 coin che sono stati coniati negli ultimi anni e vede tutto questo mondo come un grande schema Ponzi. 

In questo articolo voglio fare un po' di chiarezza, perché mi rendo conto che le persone quando vanno online vedono un contenuto che gli piace di qua, uno che gli piace di là, non capiscono lo storico, l'evoluzione che un investitore, un imprenditore o anche semplicemente un amante dei mercati finanziari ha nel corso degli anni e decontestualizzano qualunque tipo di informazione.

Soprattutto non capiscono che il tempo passa, gli scenari evolvono, le condizioni che ti hanno portato a fare delle affermazioni o prendere delle posizioni quattro anni fa sono diverse dalle condizioni attuali. Le idee si possono aggiornare, si possono revisionare. Non necessariamente questo vuol dire stravolgerle, ma vuol dire adattarle.

Parlando del mondo crypto le opinioni delle persone si dividono

In questo articolo capirai cosa intendo per adattare la propria visione relativamente a Bitcoin senza stravolgerla, perché questo è l'approccio che riteniamo debba essere alla base di un investitore di successo. Studiare quello che lo circonda, farsi un'opinione, continuare a studiare ancora e riverificare ulteriormente le proprie convinzioni.

Questo è un processo che non può terminare mai finché vuoi avere un ruolo attivo nella gestione dei tuoi risparmi. L'alternativa è delegare a qualcuno che lo faccia per te e hai risolto

Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un Reel su Instagram. Charlie Munger, meraviglioso investitore che dispensa perle costantemente, non l'ha toccata particolarmente piano quando si parla di Bitcoin definendolo il diavolo fondamentalmente, e come dicevo prima, le persone prendono un contenuto lungo 20 secondi ed estrapolano una loro idea e infatti i commenti sono stati devastanti.

“Il bitcoin è il diavolo perché lui non ne può diventare maggior azionista” e questo tecnicamente è falso perché se prendiamo Michael Sailor, che è uno dei principali, una delle vere balene dentro Bitcoin, ne ha per all'interno di microstrategy per 2-3 miliardi di dollari.

 

Il patrimonio di Charlie Munger è tra i 4 e i 5 miliardi di dollari. Quindi potenzialmente, se fosse così pazzo da vendere tutto il suo patrimonio e metterlo tutto in Bitcoin, potrebbe diventare il più grande azionista. E ancora "Ma basta con questi dinosauri avevano detto la stessa cosa di Internet. Vedremo. Forza Bitcoin! Stra vincerai!" Se non è tifo da stadio questo "stra vincerai!" Ma perché dobbiamo innamorarci di un investimento questo, te lo dico con il cuore: non ti devi innamorare di un investimento, lo devi tenere finché ne vedi prospettive di crescita, lo devi vendere quando non ne vedi più. Qualche commento intelligente ogni tanto arriva e uno di questi  ci è stato inviato come messaggio su Instagram. 

La tecnologia crypto verrà utilizzata dalle banche nazionali?

Una persona ci ha chiesto: "Ciao Giorgio, ti seguo da tantissimo tempo, ti ammiro per la qualità dei contenuti. Un parere sulle crypto. Premesso che non ho neanche 1€ investito in questa categoria, ma tu non credi che in futuro la tecnologia delle crypto venga utilizzata dalle banche nazionali?” Questo è l'approccio che deve avere un investitore che non capisce qualcosa. Chiedere gentilmente, pacatamente che cosa ne pensi. 

Perché da una parte vede un contenuto in cui Charlie Munger demolisce il bitcoin. Dall'altra parte vede potenzialità nella tecnologia della blockchain. Mi risulta che la tecnologia blockchain esistesse da ben prima di bitcoin. Quindi dividiamo queste due cose.

La tecnologia blockchain è qualcosa di sicuramente molto interessante. A mio parere stravolgerà, grazie al concetto degli NFT, interi settori come l'intrattenimento e lo sport. Dall'altra parte, però, ci sono cose come Bitcoin o altre cryptovalute che non sono regolamentate, ancora, e che vengono acquistate come investimento, quindi da persone che le comprano e hanno ragionevoli aspettative che questa cosa cresca in futuro. 

Come vedi stiamo parlando di due cose completamente diverse: uno è una tecnologia, quest'altra cosa è un investimento o idee d'investimento o prospettive di crescita futura di asset digitali che cresceranno o meno in relazione a tanti fattori.

Ad esempio, la regola della domanda e dell'offerta, se la domanda per questi beni digitali aumenterà bene, allora aumenterà anche Bitcoin e altre cryptovalute. 

Questo non vale per la tecnologia, la tecnologia può crescere comunque un'applicazione molto interessante, ad esempio degli NFT che si basano sulla tecnologia blockchain.

È, relativamente ad un club, il club del tennis. Il club del tennis potrebbe invece che vendere 500 accessi al club potrebbe vendere un NFT che di fatto è l'accesso al club in formato digitale, rendendo davvero limitato ed esclusivo l'accesso a quel club e potenzialmente guadagnando anche quando una persona che si è stancata di andare al club del tennis vuole vendere il suo accesso ad un'altra persona. 

La tecnologia blockchain, grazie agli smart contract, permette questo di poter guadagnare dalla seconda e la terza e dalla 4.ª transazione tramite un concetto di royalties di diritti d'autore che sono inseriti all'interno dello smart contract e quindi possibili solo grazie alla tecnologia blockchain.

Questo vuol dire parlare di tecnologia. Cioè qualcosa che puoi implementare da subito. Non è difficile, non costa 300 milioni di euro sviluppare un NFT, con 10.000€ puoi fare una cosa molto basica e potenzialmente lo puoi fare nell'arco di due mesi.

Non richiede che il mondo veda il valore nel tuo NFT, ma è semplicemente uno strumento che tu usi con la tua clientela per dire. Dall'altra parte, invece, visto che è percepito come uno strumento di investimento che cresce solo se sale la domanda globale di questo investimento, c'è una scommessa incredibilmente più difficile da vincere. 

 

Si può parlare di tecnologia blockchain e questo può essere totalmente scollegato dal fatto che Bitcoin sia un buon investimento. Nonostante si basi sulla tecnologia blockchain. Chiarito questo e il fatto che sono stra pro, stra favorevole alla tecnologia blockchain e il concetto di NFT, ripeto, stravolgeranno interi settori.

 

Il deprezzamento in 24 ore

Adesso torniamo a parlare di Bitcoin. Qualche settimana fa ho pubblicato un post che inaspettatamente è diventato abbastanza popolare, che commentava il mostruoso deprezzamento che ha avuto in 24 ore il Bitcoin.

 

In pratica abbiamo assistito a un -8% in un giorno, una candela incredibile, anche a livello grafico e probabilmente questa è una delle ragioni per cui questa immagine è diventata virale, è stato qualcosa di incredibile quello che è successo a Bitcoin a partire da metà di giugno circa. Nel post scrivevo: "dove sono tutti? Dove sono tutti quelli che dicevano che Bitcoin era uno strumento di pagamento?".

 

La prima narrativa tra i sostenitori di Bitcoin che fosse uno strumento di pagamento estremamente veloce ed efficace, in realtà, per via del sistema di validazione proof of work ha dei costi che non sono trascurabili e per via della volatilità dei prezzi è qualcosa che oggi non possiamo considerare come strumento di pagamento.

Qual è l'imprenditore che si fa pagare in una valuta che in sei mesi perde il 60% del valore? Nessuno. O meglio fino a sei mesi fa, quando il trend dei Bitcoin era crescente. C'era tanta gente, tanti informatori che scrivevano Crypto friends, pagateci in crypto friends in cryptovalute.

 

Vaglielo a chiedere adesso se vogliono essere pagati in cryptovaluta. È molto meno probabile, perché è ovvio qualunque imprenditore, qualunque azienda vuole essere pagato in una valuta che non perda così tanto valore in un così breve periodo di tempo.

Quindi questo ha fatto sì che Bitcoin ad oggi, sì qualcuno può accettarlo come strumento di pagamento per comprare servizi o beni, ma nella maggior parte dei casi non viene utilizzato con questa finalità. 

 

Allo stesso tempo, Bitcoin non è un bene rifugio, un bene rifugio, qualcosa in cui rifugiarsi, appunto, per andare a mettere il proprio patrimonio quando i mercati sono in una condizione di forte stress, di elevata paura.

Ma Bitcoin negli ultimi sei mesi ha perso oltre il 60% di valore, più o meno due volte quello che ha perso al Nasdaq e tre volte quello che ha perso la S&P500. Quindi quando c'è una condizione di stress sui mercati Bitcoin non si comporta da bene rifugio, non è quel porto sicuro in cui andare a rifugiarsi perché ha perso tre volte un indice azionario come l' S&P500, quindi non si dimostra essere correlato ai mercati finanziari.

 

E ancora Bitcoin non dimostra di essere una protezione dall'inflazione perché se guardiamo gli eventi cosa è successo il crollo è partito da novembre 2021 circa ed è stato proprio il momento in cui mercati hanno toccato il massimo e da quel momento lì la Fed e le banche centrali hanno iniziato a dire forse questa inflazione non è più transitoria. Dovremmo lavorare sui tassi.

Da quel momento lì, dalle prime paure di inflazione fuori controllo, a realizzarsi di un aumento dei tassi di interessi è crollato Bitcoin come sono crollate anche i mercati azionari, ma questo è dimostrazione del fatto che non ti protegge dall' inflazione nel breve periodo. 

 

Vuol dire che non è un asset reale come sono le materie prime o l'immobile che cresce di prezzo quando c'è inflazione perché c'è una relazione logica ed economicamente valida per cui un immobile cresce di prezzo quando c'è inflazione come c'è per le materie prime.

Quindi quando vogliamo valutare il comportamento che una classe l'investimento ha in contesti inflattivi ci deve essere sia un'analisi di qual è stato il comportamento reale, cioè come si è comportato quando c'è stato un picco di inflazione, sia ci deve essere anche una giustificazione logica economicamente accettabile.

Per materie prime e per immobiliare c'è, se non la sai approfondiscila, per Bitcoin non c'è e di fatto negli ultimi sei mesi più l'inflazione salita più Bitcoin è sceso.

Che cosa abbia fatto negli ultimi cinque anni non significa niente, il contesto era completamente diverso perché non c'erano paure di aumento di tassi di interesse e di inflazione, o quanto meno non erano situazioni paragonabili a quelle odierne. 

 

Lo scenario è cambiato, il contesto inflattivo, Bitcoin non si comporta come uno strumento che ci protegge dall'inflazione. Il post poi continuava con un'altra serie di provocazioni, ovviamente su tutti quelli che hanno parlato bene del mondo crypto, senza spiegare il rischio associato.

Se ti ricorderai in questo articolo avevo già commentato il fatto che molte persone hanno investito in tutto il mondo, sbagliando però l'analisi del profilo rischio rendimento del mondo hanno visto solo il rendimento, non hanno visto il rischio associato, hanno considerato quella parte del loro portafoglio come la componente sicura e non come, sostengo io e i dati confermano, una componente fortemente speculativa, una scommessa sul futuro di cui parleremo tra poco.

 

Quindi torno a ribadire il concetto che quando si parla di Bitcoin e cryptovalute non puoi guardare solo al rendimento, devi concentrarti anche sul rischio, la maggior parte delle persone non ha visto il rischio negli ultimi tre o cinque anni, adesso lo vede tutto in una volta, ma una persona intellettualmente onesta dovrebbe mettere sul piatto i pro e i contro di questo investimento.

 

Sicuramente i contro sono quelli evidenziati in questo post. Non si sta dimostrando né un bene rifugio né uno strumento di pagamento, né una protezione dall'inflazione.

Quali sono i pro e i contro?

E a questo punto ti chiederai sì ma quali sono i pro e perché hai deciso di acquistare? Ottima domanda sicuramente l'approccio che ti consigliamo di avere prima, cioè di studiare, mettere in discussione le tue idee, studiare, mettere in discussione. Come dicevo prima è qualcosa che predico, ma faccio personalmente.

 

Quindi se nel 2016 e 2017 ero particolarmente chiuso sul tema delle cryptovalute la mia opinione è cambiata. Quindi, come abbiamo già dichiarato in più occasioni, ci sono cryptovalute all'interno dei nostri portafogli modello e personalmente è già da diverso tempo che ho iniziato ad acquistare cryptovalute. Fondamentalmente, una delle ragioni che mi ha spinto ad acquistare Bitcoin, soprattutto in questo momento, è la diffusione di una serie di notizie che secondo me cambiano un po' le prospettive di Bitcoin.

La prima è questa è il numero di indirizzi addresses, quindi portafogli di Bitcoin. Per chi non è particolarmente avvezzo al mondo cripto che parla invece di addresses. Il numero di portafogli che hanno almeno un Bitcoin, come vedi dal 14 al 2022 questa è una linea praticamente retta. Significa che il numero di utilizzatori di Bitcoin, al di là delle valutazioni, le valutazioni erano da bolla e non è detto che la bolla sia ancora esplosa tutta, potrebbe continuare a scendere.

 

 Al di là delle valutazioni, gli utilizzatori di Bitcoin sono in crescita e questo è un ragionamento perfettamente logico. Il valore di Netflix, quando aveva 10 milioni di utenti, ovviamente era più basso di quando non ha raggiunto 100 milioni di utenti. Il fatto che una tecnologia o un servizio venga utilizzato da sempre più persone è un elemento importante perché sostiene la sua diffusione. Non siamo più in una fase early adopter cioè i primi utilizzatori, siamo in una fase di potenziale diffusione di massa. E questa idea di investimento, che ad oggi ancora non si sta dimostrando un bene rifugio, valgono tutte le cose dette prima, ma è qualcosa che sta entrando nella testa degli investitori. Non solo più gli early adopter, cioè chi si è mosso per prima, ma anche la massa.

 

E visto che nonostante non ne parli spesso di Bitcoin, io la tematica la studio e la studio dove conta studiarla, cioè negli Stati Uniti potrebbe riempirti con molte altre notizie a supporto di questa tesi rialzista per quanto riguarda Bitcoin.

 

Attenzione, è una tesi rialzista che potrebbe manifestarsi come commenteremo tra poco, tra vent'anni, trent'anni. Non lo sapremo mai quando, intanto recupereremo 70.000$, ma quando potrà davvero diventare un'alternativa, quanto meno per il pubblico retail all'oro potrebbero volerci dei decenni. Però anche notizie come queste fanno in qualche modo ben sperare.

Perché Fidelity, che è una banca americana, semplifichiamo che però offre anche gli equivalenti dei fondi pensione in Italia, un piano previdenziale in cui le persone versano i propri risparmi per finalità pensionistiche. Adesso Fidelity permette ai propri consulenti di inserire Bitcoin all'interno dei piani previdenziali. Questo, se ci pensi, è un cambio epocale e ha una serie di implicazioni.

 

Quindi adesso avrà capito che ci sono dei contro, li abbiamo discussi. Ci sono dei pro perché l'adozione di massa sta crescendo in modo costante, al di là del prezzo. E anche case di investimento stanno proponendo Bitcoin all'interno dei loro piani previdenziali. Quindi è una tesi potenzialmente positiva.

Adesso ritorniamo sulla fase negativa perché dobbiamo capire le controindicazioni che questa cosa può portare, perchè piani previdenziali come i fondi pensione presuppongono una riduzione delle tasse per tutti quei soldi che vengono investiti per la pensione. Vale in Italia, ma vale anche negli Stati Uniti.

Tutti i soldi che i risparmiatori mettono da parte per la pensione portano ad uno sconto sulle imposte. Perché lo Stato vuole stimolare le persone a crearsi una pensione in autonomia e comincia a stridere un po' questa cosa, che un elemento per scollegarsi dal sistema bancario, per perseguire la vera decentralizzazione sia supportato da una riduzione delle tasse da parte dello Stato, quindi, questa notizia potenzialmente positiva di Fidelity che ci fa ben sperare nel futuro è il primo caso e vedremo quanti altri ce ne saranno.

Perché, come puoi capire, scontare le tasse per investire in Bitcoin, è qualcosa contro l'interesse dei governi.

 

Come dice Ray Dalio, il più grande rischio di Bitcoin è il suo successo. Il fatto cioè che questa cosa Bitcoin, che non è un bene rifugio domani possa diventare tale, adesso ci può stare, magari in una fase di price discovery si dice, non si sa esattamente quanto valga e quindi ha delle oscillazioni esageratamente alte.

Il fatto che Bitcoin domani possa diventare un bene rifugio e quindi magari essere sovvenzionato da una riduzione di tasse da parte dei governi, farà sì che prima o poi verrà regolamentato. E questo ovviamente non è un incentivo alla crescita dei prezzi di Bitcoin. Quindi queste sono le ragioni che mi hanno spinto personalmente ad acquistare una parte del mio portafoglio in Bitcoin.

Perché ho acquistato cryptovalute?

E adesso arriviamo a quanto ho acquistato e il perché lo sto facendo adesso. La quota di Bitcoin e di cryptovaluta all'interno del mio portafoglio è una quota residuale, Parliamo di qualche punto percentuale perché è all'interno della componente del mio portafoglio a massimo livello di rischio. 

 

Potenzialmente sono soldi che sono pronto a perdere perché di scommessa si tratta, come avrei potuto capire, ci sono degli elementi a favore, la prospettiva che nell'arco di vent'anni possa diventare realmente uno strumento paragonabile all'oro. Ma ci sono tantissimi venti contrari. Primo tra questi il dolore che si dovrà sopportare fino a quando non si manifesterà questa visione ottimistica e il grosso rischio di regolamentazione e per ultimo ci mettiamo il fatto che è impossibile stabilire dove arriverà in futuro il prezzo di Bitcoin. 

 

Allo stesso tempo, se aumenta l'adozione, è ragionevole aspettarsi che il prezzo salga. Però non sappiamo di quanto, quindi di fatto è una scommessa ed è una scommessa anche perché, a differenza di tutti gli altri investimenti che faccio, che si basano su un'analisi dei flussi di cassa, su quanto rende effettivamente un investimento basandosi sugli utili che genera un'azienda, sugli affitti che genera un immobile questa è una scommessa perché si basa esclusivamente sulla speranza futura che il prezzo salga perché aumenterà l'adozione di Bitcoin a livello mondo.

È quello che Bill Gates definisce la Greater Fault theory, cioè quando tu compri qualcosa, non per il valore intrinseco che ha questa cosa, ma perché ti aspetti che cresca e ti aspetti domani di riuscire a venderlo ad un prezzo più alto a qualcun altro. 

 

Greater Fool vuol dire lo stupido che verrà a comprare da te, è quella cosa che di fatto non ha valore, ma la compra da te solo perché spera a sua volta di venderla a qualcun altro ad un prezzo ancora più alto. Il rischio a cui va incontro chi ha investito poco in Bitcoin, qualche punto percentuale del patrimonio, o chi ha investito tanto è questo è che dall'altra parte non ci sia il greater fool, non ci sia qualcuno più stupido di te e di fatto il rischio è di rimanere col cerino in mano. 

 

Per me questo capitale può anche andare a zero, che non cambia la mia situazione finanziaria. Quindi è una piccola scommessa che sono disposto a prendere perchè comunque ritengo che ci sia del potenziale. 

 

Quando acquistare?

 

A questo punto rimane da rispondere all'ultima domanda, quando acquistare? Sicuramente, e qui torna fuori il vecchio investor, il miglior momento per acquistare questa roba di cui non sappiamo il prezzo e che non produce flussi di cassa è quando va malissimo, e oggi va malissimo. 

 

Infatti le valutazioni sono sotto gli occhi di tutti. Siamo a cavallo dei 20.000 alla data di registrazione di questo video. 20.000$ per Bitcoin. L'indice della paura cioè il pessimismo degli investitori relativamente al Bitcoin è ai massimi, ha perso oltre il 60% in sei mesi, potrebbe continuare a perdere. Però una cosa è certa: è meglio acquistare quando le condizioni di investimento sono veramente pessime. 

 

Quando c’è Blood on the street, come dicono negli Stati Uniti, quando c'è il sangue per le strade, rispetto a quando invece siamo tutti sul verde e c'è grande ottimismo e magari lo sta acquistando a 69.000$ Bitcoin è meglio acquistarlo a 15 che non a 69.000$, perché non c'è alcuna garanzia che ritornerà a 69.000$.

E di questo ne sono consapevoli anche i cripto investitori stessi. Quella a cui stiamo assistendo è una bull trap, quindi il rimbalzo del gatto morto? La maggior parte delle persone ritiene di sì, quindi ipotizza un ulteriore crollo delle quotazioni di Bitcoin. Ecco spiegata qual è la mia tesi di investimento in questa speculazione in Bitcoin.

 

cacadc

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