HEDGE FUNDS ALL'ATTACCO DELL'ITALIA



L’Italia sotto attacco!

Siamo in piena campagna elettorale e ogni fazione politica mette sul piatto le proprie ricette per risanare l'Italia, ma nessuno parla di quello che dovrebbe essere  uno dei temi più rilevanti da trattare, cioè la credibilità che l'Italia ha verso l'esterno, a livello politico, economico e finanziario. Le scommesse contro il mercato obbligazionario italiano sono ai massimi dal 2007. In altre parole, i mercati stanno scommettendo contro l'Italia. Ma questo tema non è tra le priorità della politica ed infatti non se ne parla neanche durante le campagne elettorali. 

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Sul Financial Times si legge che gli hedge funds, cioè i famosi fondi speculativi che sono stati scommessi contro l'Italia nel 2011, stanno costruendo la più grande scommessa contro il debito pubblico italiano dal 2008. Ciò è dovuto al fatto che gli investitori sono preoccupati della situazione politica e delle sfide economiche che l'Italia deve affrontare. 

Mark Dowding che è il Chief Investment Officer di BlueBay Asset Management, uno dei fondi che sta speculando contro l'Italia, dice che l'Italia è il paese più esposto al rischio di aumento dei prezzi del gas. La politica difficilmente riuscirà a trovare una soluzione nel breve periodo a questo problema. 

L'Italia, tra l'altro, è considerata dagli investitori tra gli stati più vulnerabili alla decisione della Banca Centrale Europea di rimuovere i programmi di contenimento dei tassi di interesse. Ciò significa che la BCE sta facendo un "quantitative tightening" quindi politiche di riduzione della massa monetaria e aumento dei tassi di interesse. D’altra parte la BCE, con lo scudo anti-frammentazione, sta continuando a sostenere stati che potrebbero essere vittima di attacchi speculativi come questo. Ma come? Andando a comprare titoli di stato sul mercato attraverso un "quantitative easing". 

Sta continuando, cioè,  a immettere liquidità sul mercato, riducendo l'esposizione sui titoli di stato tedeschi per acquistare titoli di stato italiani. Sta portando avanti quindi una politica di riduzione degli stimoli monetari a livello europeo che però, a livello italiano, continua ad essere uno stimolo monetario perché stanno continuando a comprare titoli di stato italiani. Questa politica monetaria non potrà durare per sempre. E' questa la scommessa che stanno facendo gli hedge funds: la BCE, un po' per pressioni da parte di stati virtuosi come la Germania e l'Olanda, sarà costretta a ridurre il supporto a paesi periferici come appunto l'Italia stessa. Questa è la percezione che gli altri paesi dell'area euro hanno dell'Italia per via delle nostre politiche economiche e finanziarie e del peso del nostro debito pubblico. 

  Chiaramente la scommessa contro l'Italia va di pari passo con l'evoluzione politica. Ad esempio il fatto che Draghi si sia dimesso e che, a livello politico, Giorgia Meloni ha buone probabilità di diventare Primo Ministro. I partiti euro-scettici hanno inoltre già dichiarato che vorranno rinegoziare i 200 miliardi di euro del PNR, il piano nazionale di resilienza e ricrescita, e soprattutto tutte le riforme che l'Italia ha promesso di fare per poter ricevere questi soldi da parte della Comunità Europea. 

Qual è l'effetto di queste notizie? E' l'allargamento degli spread, quindi il differenziale di rendimento tra il titolo di stato tedesco tripla A e il rendimento a 10 anni di un titolo di stato italiano che, nonostante sia salito in modo importante, non è esploso. In questo caso agisce il TPI: quando lo spread supera una certa soglia interviene la Banca Centrale Europea. 

Il problema è che, come dice Draghi, la credibilità domestica va di pari passo con la credibilità internazionale. Già nel 2011 abbiamo visto il primo vero attacco speculativo contro l'Italia degli ultimi 20 anni che ha portato alle dimissioni il governo Berlusconi. Ma anche a maggio 2018 abbiamo visto uno spread a 300 punti, rappresentato dalla riga rossa nel grafico. Adesso siamo di nuovo ai massimi perché i mercati sono seriamente preoccupati da chi succederà a Draghi. Uno spread elevato è associato al pagamento di maggiori tassi di interesse sulle nuove emissioni di debito pubblico. Quindi l'obiettivo di qualunque italiano, cittadino o elettore votante dovrebbe essere di avere uno spread il più contenuto possibile. In un mondo ideale zero, cioè avere la stessa credibilità che ha la Germania.

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L'osservatorio dei conti pubblici dell'Università Cattolica ha fatto una stima di quanto ci è costato lo spread nel 2018. E questo costo, che verrà pagata nei prossimi 20 anni perché rappresenta un aumento del tasso di interesse su tutte le emissioni di debito pubblico che sono state fatte nel 2018, è stimato al 18-20 miliardi di euro. Uno spread fuori controllo può avere costi per decine e decine di miliardi di euro semplicemente per il fatto che manchiamo di credibilità a livello internazionale e quindi chi può ci specula contro, scommettendo anche sul fatto che la BCE, tramite i suoi programmi di acquisto, non potrà supportarci all'infinito. Supporto che stiamo già ricevendo in modo importante da molti anni. 

Come è evidente nelle colonne azzurre di questo grafico, la percentuale di debito pubblico italiano di proprietà della BCE è ai massimi di sempre

Lo spread altro non è che una manifestazione della fiducia che i mercati hanno sul debito pubblico italiano e sulla capacità che ha la politica italiana di contenerlo e, in un mondo ideale, ridurlo. 

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Quindi vedremo che cosa succederà a livello politico. La prova del fallimento di questa classe politica è anche solo dimostrata dal momento storico in cui queste elezioni stanno avendo luogo, contraddistinto da un'elevata incertezza a livello economico e prezzi dell'energia alle stelle che mettono in forte difficoltà le imprese. Le stesse imprese che sono quelle che generano posti di lavoro e che sostengono l'economia. Mentre in altri paesi si discute di come passare l'inverno avendo un corretto approvvigionamento di energia a costi ragionevoli, in Italia siamo in piena campagna elettorale. Siamo sotto attacco finanziario per ragioni assolutamente prevedibili e assolutamente evitabili e il costo di questo attacco, per via di un aumento dello spread, è dell'ordine di 10-15-20 miliardi di euro di aumento di interessi sul debito pubblico sulle nuove missioni che faremo in questo 2022. 

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