Scopri quando e con quanto andrai in pensione nel nostro nuovo Webinar Gratuito

La Fed ha commesso un grave errore

Messaggio urgente per tutti gli investitori



Vediamo quale e soprattutto che ripercussioni dovremmo affrontare nei prossimi mesi.

Negli ultimi 12 mesi abbiamo sentito di tutto, alla fine del 2021 sentivamo parlare di questa inflazione che doveva essere transitoria, sia la Bce che la Fed dicevano che questo fenomeno inflattivo si sarebbe naturalmente compensato e normalizzato nei mesi successivi.

Poi un evento inaspettato, conflitto Russia-Ucraina, a livello economico ha fatto sì che la situazione inflattiva degenerasse perché il costo del gas, dell'energia, ma anche del grano sono andati alle stelle e adesso l'inflazione è un nemico da combattere.

A partire dalla fine del 2021 era già stato definito un piano di circa 7 aumenti dei tassi di interesse per contrastare l'inflazione.

In tutto il 2022 poi, l'inflazione è continuata a crescere fino a toccare punte del l’8.5% negli Stati Uniti e di quasi l'8% anche in Europa. 

Adesso i banchieri centrali hanno deciso di utilizzare il bazooka per combattere l'inflazione, non più minacce o leggeri aumenti dei tassi di interesse ma semplicemente il più grande aumento del costo del denaro dal 1994. Infatti è notizia della settimana scorsa che la Fed alzato i tassi d'interesse di 0.75 punti annunciando questo come un forte impegno per riportare i prezzi al 2%. 

Attenzione perché i tassi d'interesse potrebbero arrivare al 3-4% alla fine dell'anno. Chiaramente si correggono al ribasso le stime di crescita del Pil americano. 

E in questo articolo parleremo proprio di stime di crescita perché la Fed ha commesso questo errore che avrà grosse ripercussioni a livello economico e vedremo quella che sono solito chiamare una chart fest, un festival di grafici.

Analizziamo l’aumento dei tassi d’interesse e perché rappresentano un problema soprattutto per i mercati.

La straordinarietà di questo aumento dei tassi di interesse si vede a occhio. Questo è l'aumento verticale che stiamo vedendo, non un classico aumento a più gradini che ha contraddistinto il 2015 o anche nel 2004, cos'è successo? Un'infinità di piccoli gradini di aumento. Perché ovviamente l'obiettivo di un banchiere centrale deve 

essere quello di togliere i soldi dal tavolo per raffreddare l'economia e per farlo, dal momento che stiamo togliendo stimoli monetari che possono essere paragonabili un po' a droga finanziaria e devi toglierne un pochino alla volta, puoi capire facilmente qual è l'impatto devastante. Se tu dici basta, adesso togliamo tutti i soldi dal tavolo. Per l'economia è un grosso problema. Purtroppo è quello che sta succedendo in questo momento, perché questo è un aumento verticale dei tassi di interesse. 

Quindi in termini monetari è come dire basta, adesso i giochi sono finiti, l'inflazione deve tornare sotto controllo e dopo tutto l'anno ha anche dichiarato palesemente siamo determinati. La domanda che ci poniamo tutti è perché non eravate determinati sei dodici mesi fa? Perché è sempre stata definita come transitoria questa inflazione? E per quanto ci fosse inflazione e l'economia andasse bene, si continuavano a comprare bond e mortgage backed securities, quindi immettere denaro sul mercato al ritmo di circa 90 miliardi di dollari al mese? 

Nessuno, alla conferenza di Geron Powell,  tra i giornalisti ha avuto il coraggio di fare questa domanda. Adesso viene fuori il complottista che c'è in me e di solito non ho un animo complottista. Probabilmente chi fa domande scomode come queste durante le conferenze dei banchieri centrali non viene poi invitato alle successive conferenze, quindi probabilmente, ripeto, questa magari è una visione un po complottista, il messaggio da parte delle banche centrali è: "Vieni, ascolti, non fare domande scomode, altrimenti avanti il prossimo". 

La straordinarietà di questa azione da parte della Fed è che questo è uno dei pochi aumenti dei tassi di interesse in una condizione di bear market, cioè in cui il mercato è già in una fase ribassista. Solitamente la Fed e le banche centrali in una fase di mercato ribassista riducono i tassi di interesse, non li aumentano. Questo invece è un caso più unico che raro, fondamentalmente, in cui c'è un aumento dei tassi di interesse in una fase ribassista, quindi in una condizione in cui i mercati sono già in crisi sotto stress, arriva ulteriore stress. 

Tanto stress che porta questo momento nella prima posizione dei momenti in cui si è distrutto più patrimonio nella storia recente dei mercati finanziari. La capitalizzazione totale di azioni e obbligazioni vede un drop down, cioè un crollo in termini di trilioni di dollari, massimo dal 1976. 

Questa è la conseguenza dei crolli che abbiamo visto a livello di azionario obbligazionario, che sono mostruosi. 

Se prendiamo il Nasdaq al 15 di giugno eravamo  al -31%. Ma se prendiamo un obbligazionario americano long term, quindi obbligazionario con scadenza sopra i dieci anni, siamo al -35%. 

 

Nonostante questa azione massiccia da parte della Fed, abbiamo visto che la Bce è semplicemente quattro cinque mesi in ritardo, ma inizierà un percorso simile a partire già da luglio. Bene, l'inflazione è all'8.58% e i tassi effettivi nominali da parte della Fed sono lo 0.83%. Questo significa avere dei tassi di interesse reali negativi. E questo accade perché la Bce e la Fed si sono mosse molto in ritardo rispetto alla curva dell'inflazione. 

In altri contesti storici si muovevano in anticipo, quindi aumentavano i tassi di interesse prima o magari in corrispondenza di un aumento dell'inflazione. 

Quello che è successo nel 2021 e che hanno lasciato troppo correre l'inflazione. Quindi l'inflazione dell'8%. I tassi sono allo 0.8. Abbiamo un tasso di interesse negativo di circa il 7.5%. L'inflazione sta agendo su tantissimi beni e servizi, ma, come possiamo intuire e l'abbiamo visto tutti quando andiamo a fare benzina, nonostante in Italia abbiamo i prezzi calmierati.

Diamo uno sguardo ora ai grafici che raffigurano la confidenza delle persone come consumatori al momento, il loro pessimismo e come stanno affrontando la situazione.

Il problema principale sono il gas e tutto il settore energetico, quindi gas, benzina, gasolio, eccetera, ma anche le auto usate, le auto nuove, l'elettricità, i vestiti, i trasporti eccetera. Quindi la media dell'inflazione è l'8.6%. Però abbiamo delle fette del mercato di beni e servizi che vede un aumento molto più importante. Chiaramente la vera inflazione a cui sono sottoposte le nostre finanze dipende dal nostro stile di vita, dai consumi che abbiamo o che nessuno può fare a meno della benzina e del gas per riscaldarsi.

Però magari non tutti sono costretti a cambiare auto, quantomeno nel 2022. Quindi non è detto che tu sia soggetto a un'inflazione pari a quella che viene riportata a livello medio nazionale. 

In ogni caso, il problema è che l'inflazione distrugge non solo le finanze delle persone, ma anche la loro emotività perché, appunto, man mano che aumenta l'inflazione, le persone si rendono conto che non riescono più a permettersi le cose che si permettevano l'anno scorso e quindi il loro pessimismo sale o in altre parole la loro confidenza come consumatori scende. 

Ce ne accorgiamo qui al Consumer Sentiment Index dell'Università di Michigan, uno degli indicatori più monitorati, si vede come le condizioni di acquisto per case, veicoli e gli acquisti durevoli per una famiglia.

Pensiamo non lo so, l'arredamento, cioè tutti quegli acquisti che hanno una durata di anni. Sono tutti scesi in termini di convenienza si dice afford the ability in inglese. In altre parole significa che sono tutti diventati molto più costosi e diventando più costosi. Le persone non riescono a permettersele e quindi non le comprano. 


Infatti questa slide riporta buying conditions have imploded, quindi le condizioni di acquisto sono inesplose perché appunto le persone fanno più fatica ad acquistare e a permettersi determinati beni e servizi. Tra questi abbiamo l'acquisto della casa.

Perché un mutuo trentennale, dal momento che c'è stato un ripensamento dei tassi di interesse sulla parte breve della curva che abbiamo visto prima, ma anche sulla parte lunga, quindi con durate di 20-30 anni, ha fatto sì che adesso fare l'acquisto di un immobile con un mutuo a 30 anni costi il 6.13%.

Un anno fa eravamo al 3%. I tassi di interesse sul mutuo sono raddoppiati e quindi meno persone riescono a permettersi una casa a quei prezzi.

E la conferma la troviamo in questo post di Eric Finnegan che dice che con i tassi al 6.13% 18 milioni di famiglie americane non possono più permettersi un mutuo da 400.000$ è una riduzione del 36% potenziale nella domanda. 

 

Quindi, il mercato immobiliare è destinato a correggere, perchè con questi tassi di interesse la domanda per quella casa che costava 400.000$, giusto per fare un esempio, adesso è il 36% in meno. Meno persone riescono a permettersela. 

Quello che è veramente incredibile del periodo che stiamo vivendo è la velocità del cambiamento dei tassi di interesse.

È passato un anno di tempo e in questo anno abbiamo visto un raddoppio dei tassi di interesse. Fenomeni di questo tipo, cioè aumenti dei tassi di interesse di questa entità, solitamente richiedevano due, tre, quattro anni, non dodici mesi. 

Quindi stiamo assistendo ad un aumento dei prezzi di beni e servizi, un aumento dei tassi di interesse che rende più difficile acquistare questi beni e servizi, di conseguenza qual è la percezione che gli investitori e risparmiatori hanno della propria situazione finanziaria? Negativa, purtroppo è così.

Da questo sondaggio condotto negli Stati Uniti, come valuti la tua situazione finanziaria relativamente alla tua situazione finanziaria passata dagli ultimi mesi/anni? Come vedi il livello di soddisfazione, linea blu, sta andando giù in verticale e ovviamente, al contrario, il livello di poca soddisfazione, quindi non sono soddisfatta dalla mia situazione finanziaria, sta salendo in modo vertiginoso.

 

In rosso vediamo il tasso di risparmio, gli americani sono sempre stati persone che risparmiavano il 7% circa del loro reddito, 7-8%, quindi risparmiavano pochissimo rispetto a noi europei. Poi è arrivata la recessione dovuta al Covid, quest'area grigia. 

Ma una recessione in cui aumenta il tasso di risparmio? In recessione non si perde il lavoro e quindi teoricamente le persone, se perdono il lavoro, usano i propri risparmi per poter sostenersi in un momento di difficoltà, perché è aumentato il tasso di risparmio? Perché li hanno riempiti di soldi. Hanno dato stimoli a pioggia, supporto a pioggia alle famiglie.

Questo perché le banche centrali hanno aumentato la massa di denaro a disposizione e l'hanno distribuito. 

 

Quindi attenzione per tutti quelli che dicono che sì, la Fed e la Bce sono il diavolo e leggiamo dei commenti a volte anche esagerati, nessuno sta qui dicendo che sono degli angeli, ma allo stesso tempo se non abbiamo visto una recessione violenta nel 2020, con una pandemia che ha tenuto in casa miliardi di persone è perché i consumi hanno retto perché gli stimoli monetari ci sono stati.

Quindi onestà intellettuale vuole che se arriviamo adesso a dire che magari si sono mosse in ritardo e questo è un errore, indiscutibilmente dobbiamo anche dire che lo stimolo monetario che è stato dato nel 2020 ha fatto sì che di recessione ne parliamo adesso, nel 2022-23 e non nel 2020, quando si è scatenata la pandemia da Covid. Quindi il tasso di risparmio era aumentato fino al 35%. 

 

Questo ti deve far capire quanti soldi sono stati dati alle persone e ti dovrebbe far capire altri fenomeni che sono successe negli ultimi 24 mesi, come il fenomeno crypto, il fenomeno NFT e molte bolle speculative che si sono create negli ultimi 24 mesi, perché il tasso di risparmio era altissimo e buona parte di questi soldi sono sì andate nei consumi, ma sono andati per sostenere le valutazioni di asset fortemente speculativi.

Chiaramente poi gli stimoli si sono ridotti e adesso siamo ritornati alla normalità negli Stati Uniti, quindi a un tasso di risparmio del 4%, perchè se le cose costano di più le persone non riescono più a permettersele come un tempo. Però attenzione, arrivavano da un 30% di tasso di risparmio. Come cambia il mondo in 24 mesi. 

 

Se si riduce il tasso di risparmio, le persone vogliono comprare comunque queste cose per non cambiare il proprio tenore di vita. Cosa succede? Che iniziano ad usare il debito ed è quello che stiamo vedendo. Infatti consumer loans, quindi finanziamento al consumo fondamentalmente era andato ai minimi in un periodo di crisi Le persone si indebitano meno perché li hanno riempiti di soldi. E adesso rivediamo quasi ai massimi perché le cose costano di più.

Le persone non riescono a permettersele risparmiando meno e usano il debito per comprare le stesse cose. Ma adesso le banche centrali tolgono i soldi dal tavolo, le cose costano di più, le persone fanno più fatica a permettersele, utilizzano il debito, fanno più fatica ad acquistare. 

E quindi CEO confidence has imploded, cioè la confidenza dei CEO, degli amministratori delle società, negli Stati Uniti è implosa. Significa che gli amministratori delle società vedono un futuro molto incerto per quanto riguarda le vendite, appunto perchè se i consumatori fanno fatica a consumare loro non possono vedere utili in crescita o fatturati in crescita o quanto meno questi sono messi fortemente in discussione.

Come abbiamo visto, un deterioramento che c'era già stato alla fine del 2019, infatti, guarda caso, se te lo ricorderai, la Fed aveva già iniziato ad abbassare i tassi di interesse durante il 2019. C'è stato il Covid, questa piccola recessione in grigio. La situazione è stra migliorata perché ci sono stati gli stimoli e perché l'economia ha rimbalzato velocissimamente. Adesso sta andando giù in verticale. 

 

Questa è la situazione ad oggi, come al solito, quando si parla di dati finanziari le premesse sono sempre due, anche se le faccio alla fine sono premesse. Primo, i dati principali che si guardano sono quelli degli Stati Uniti e del mondo, l'Italia viene per ultima perché è una economia trascinata. Siamo ancora teoricamente l'ottava economia del mondo. Guarda le proiezioni a dieci anni forse saremmo la 15.ª, quindi a livello economico non contiamo niente. Non ha senso guardare i dati dell'Italia. Secondo, queste valutazioni devono essere corrette periodicamente perché in sei mesi è cambiato tutto.

Sicuramente oggi vediamo uno scenario molto incerto. Potenzialmente le probabilità di recessione sono superiori al 50% e su questo stesso canale dicevamo che erano potenzialmente sotto al 50% Qualche settimana fa, qualche mese fa. 

 

Questo significa cambiare idea perché il contesto evolve ed è normale che evolva. Ed è normale che se il contesto evolve e peggiora, uno poi apporta delle modifiche ai portafogli, alla gestione patrimoniale. Quindi quando guardi queste valutazioni con questo livello di profondità, guarda sempre la data di pubblicazione. 

 

Sicuramente lo scenario è molto incerto. Sembra che le probabilità di un hard landing, quindi probabilità che una stretta monetaria molto forte, molto decisa, possa concretizzarsi sono altissime. In realtà è già iniziato. Da capire se questo trend continuerà, questo andamento continuerà nei prossimi mesi.

Non è detto, perché, appunto, degli shock di questo tipo potrebbero correggere immediatamente la domanda. E quindi, se c'è meno domanda, i prezzi si correggono da soli, perché si dice che è la soluzione agli alti prezzi sono gli alti prezzi, perché arriva ad un certo punto in cui i prezzi sono troppo alti, la domanda si raffredda, meno persone riescono a permettersi certi beni o servizi e quindi prezzi si correggono al ribasso. 

Quindi sì, sicuramente siamo avviati su questo percorso, ma non è detto in alcun modo, ed è per questo che queste valutazioni devono essere corrette periodicamente, riviste periodicamente, che continueremo in questo percorso perché è quello che fa una banca centrale, non è detto che continuerà a fare tutti gli aumenti dei tassi di interesse che ha previsto.

Se vedrà un forte deterioramento dell'economia potrebbe anche interrompere gli aumenti di tassi di interesse. E quindi, come abbiamo visto, uno spike, un aumento verticale dei tassi di interesse per i mutui, per esempio, potremmo vedere una forte correzione. 

 

Questo non lo possiamo sapere oggi. Saperlo vorrebbe dire prevedere il futuro. E ancora non sono dotato di questo potere, però l'unica cosa che possiamo fare è controllare periodicamente questi dati.

 

Hai una domanda che vuoi farci direttamente?