"LE BANCHE CENTRALI VOGLIONO IMPOVERIRCI!"​ Davvero?



Negli scorsi articoli abbiamo parlato degli errori commessi dalla FED e della BCE, nella gestione dei tassi di interesse. Non li hanno aumentati nel 2021, quando l'inflazione stava diventando insostenibile e adesso li stanno aumentando in modo verticale, causando una possibile recessione e crollo di molte classi di investimento.

L’incapacità di decifrare il contesto economico da parte delle banche centrali porta molte persone a vedere un complotto, per cui c’è l’intenzione di impoverire la classe media.  

Opinione secondo cui Jerome Powell festeggia al vedere i mercati in rosso.

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Ma se parliamo di intenzionalità nel fare fallire i mercati, la dobbiamo provare, per avere una tesi sostenibile con dei dati. 

Ma questa intenzionalità la vede solo chi non fa analisi, questo fenomeno è spiegato dal Dunning Kruger Effect, infatti è la tendenza che hanno le persone poco informate, con poche competenze in un determinato campo, ad avere un'elevata fiducia in se stessi.

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Dimostra che le persone, più studiano, più si rendono conto di quante cose non sanno, e quindi quindi perdono un po' di fiducia in se stessi (dove si sa di non sapere -Socrate). Ma man mano che si continua a studiare torna a salire la fiducia in se stessi. 

Quindi le persone che vedendo un video su Youtube sparano sentenze complottiste sono nel primo picco del grafico, con un’alta fiducia e una bassa o nessuna competenza.

Un'altra importante premessa oltre a questo effetto riguarda l'analfabetismo funzionale. L'incapacità di capire un testo scritto, pur sapendo leggere è un grosso problema, ed è dovuto alla tanta popolazione senza istruzione secondaria superiore. Inoltre le percentuali di laureati sono tra le più basse dei paesi europei.

Partendo dal fatto che ogni analista propone delle tesi con delle prove,  l'intenzionalità è mai stata provata. 

La conferma di questi problemi l'abbiamo leggendo i commenti generali in risposta alla proposta al World Economic Forum, di un Reset Finanziario, The Great Reset. 

Carlo d’Inghilterra e il WEF chief executive officer Schwab propongono un piano di recupero economico, a seguito della pandemia da covid-19, che prevede la creazione di condizioni per un'economia basata su stakeholders e non più shareholders, sulla base dei principi di governance ESG.  

Ed è stata criticata da molti commentatori e analisti per promuovere la deregolamentazione economica, quindi un minore ruolo delle istituzioni e un maggiore ruolo dei business privati, in particolare delle multinazionali, alle spese delle istituzioni governative. 

Proprio attribuendole obiettivi opposti da quelli che si era prefissata, dimostrando che le persone non comprendono e sbrodolano opinioni senza capire di cosa parlano. 

Analizzando le “intenzioni” delle banche centrali, scopriamo che è impossibile che queste vogliano impoverire il mondo. Anche perché sono state loro a creare la classe media a partire dal dopoguerra. 

Inoltre questa teoria è illogica perché le persone non hanno capito l'impatto che la pandemia ha avuto a livello economico. Dando per scontato che la pandemia non è stata premeditata, questa ha fatto sì che ci fosse un'emergenza sanitaria e che non gestendo pandemie quotidianamente molti stati hanno messo in atto il lockdown, molte persone non hanno lavorato e non hanno consumato. Questo ha portato una forte contrazione economica che a livello mondo è stata del 3%. (Maggiore della contrazione dell1.5% avuta nel 2008).

Niente ha mai avuto un impatto così devastante sulle economie sviluppate. In Italia la contrazione è stata del 9% circa, in Europa più o meno del 6%, negli Stati Uniti più o meno del 4%. 

Questa contrazione economica ha impattato sulla società, ma relativamente poche persone hanno perso il lavoro e cambiato tenore di vita.

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Le politiche economiche che sono state portate avanti per sostenere la popolazione in un momento in cui non poteva andare a lavorare e in un momento in cui c'era la più grande contrazione di prodotto interno lordo dal dopoguerra sono state efficaci. Questi sono i dati negli Stati Uniti, abbiamo assistito al più veloce recupero occupazionale della storia.

In altre parole a maggio 2020 la disoccupazione negli Stati Uniti era arrivata circa al 15-16%, si è ritornati alla piena occupazione in meno di due anni

In questo grafico non si vede l’intenzione di eliminare la classe media. 

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Nel 2020 c'è stata chiaramente una profonda contrazione delle spese da parte delle persone, dei consumi e siamo ritornati in linea con le medie di lungo periodo in 24 mesi. Infatti nel 2021 c'è stato un picco della domanda proprio perché siamo stati riempiti di soldi per continuare a spendere dopo la più grande contrazione dell'economia a partire dal dopoguerra. Infatti abbiamo l’inflazione proprio perché la gente vuole consumare, in un contesto in cui la catena di fornitura si era inchiodata. 

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Sono stati dati talmente tanti stimoli, che nonostante la gente fosse a casa e non lavorasse, in molti casi il tasso di risparmio è aumentato, ed è aumentato talmente aumentato che ha portato poi al Picco di spesa nel 2021.

Quindi possiamo contestare le banche centrali e la FED relativamente alle azioni che hanno preso nel 2021, quando non hanno visto l'inflazione, ma non possiamo trascurare il fatto che il 2021 è stato un anno di incredibile recupero economico.

Non si vede nessun interesse nel impoverire le classi medie. 

Anche perché se ci fosse stata questa intenzione di distruggere la classe media, gli stessi attori non l'avrebbero mai creata e non ci sarebbe stato questo recupero economico incredibile dopo una delle più grandi contrazioni del prodotto interno lordo della storia moderna dell'uomo. Quindi chi ci vede dell'intenzionalità è probabilmente vittima del dunning Kruger Effect. 

Sicuramente le banche centrali commettono errori, ma sono errori presi cercando di risolvere una situazione che era fuori dal normale, quindi hanno usato un eccesso d'acqua per spegnere questo fuoco, ma il fuoco era bello grande e non avevamo mai visto un fuoco di quella dimensione.

Quindi questo ha portato all'inchiodarsi della catena di fornitura, per la domanda eccessiva, dovuta agli eccessivi stimoli economici. 

Sappiamo però che è estremamente difficile, in condizioni normali, fare delle stime economiche future e in condizioni come l'uscita da una crisi sanitaria è ancora più difficile.

Altrettanto imprevedibile è stato l'impatto di tutti gli stimoli monetari che sono stati dati a supporto delle famiglie. 

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A giugno 2021 si stimavano tassi di interesse dello 0,1% nel 2022, e dello 0,6 nel 2023. 

Sicuramente però c'è un'intenzione nel diluire questo debito pubblico, che in tutti i paesi sviluppati e non, è cresciuto enormemente, proprio per gli stimoli che sono stati dati durante il 2020.

 Ma questa inflazione va vista come il prezzo da pagare, per non essere in una depressione economica, come saremmo potuti essere nel 1929. 

La nostra è stata una recessione velocissima e il prezzo da pagare è una forte inflazione, per qualche anno a seguire. Ma comunque non vediamo stravolta la tenuta sociale di un paese, perché nella crisi del ‘29, un americano su quattro aveva perso il lavoro, è uno scenario ben diverso da quello a cui abbiamo assistito negli ultimi 24 mesi.

Infine vi diamo una notizia molto interessante, l'aumento verticale dei tassi da parte delle banche centrali, FED in primis, BCE in secundis, sta portando ad una disfunzione del mercato del credito.

Secondo Bank of America, la Fed dovrebbe rallentare il ritmo di aumento dei tassi di interesse per prevenire una crisi del credito e permettere all'economia di aggiustarsi alle nuove condizioni finanziarie di tassi di interesse. 

Questo perché si vedono già dei segnali preoccupanti a livello proprio di tenuta del sistema finanziario in alcuni stati, con conseguente crollo del valore della valuta e crollo delle quotazioni dei titoli di Stato. 

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